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Il Wabi-Sabi e la bellezza nell’imperfezione

Tempo di lettura: 2 min
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uando in questo periodo dell’anno i ciliegi si vestono dei caratteristici fiori dall'inconfondibile rosa tenue e delicato, noi tutti iniziamo a sognare la bella stagione che piano piano sta arrivando. Ma è in Giappone, dove questi fiori di ciliegio vengono chiamati sakura, che questa fioritura raggiunge i più alti livelli di maestosità: i ciliegi in fiore sono un evento molto atteso e partecipato non solo dalla popolazione giapponese ma anche da migliaia di turisti che all’inizio della primavera arrivano da ogni parte del globo.

Lo spettacolo fugace e potente di questa fioritura prende il nome di Hanami, che letteralmente significa osservare e ammirare i petali del ciliegio giapponese in fiore.

Insomma, la fioritura dei ciliegi è tra i più noti simboli della cultura e dell’estetica giapponese e ci dà lo spunto per esplorare un altro concetto tipico di questo popolo affascinante e contemplativo, il Wabi-Sabi, lo scoprire nell’imperfezione la bellezza delle cose.

Cercando di semplificare un concetto in realtà molto complesso, potremmo dire che il significato di Wabi-Sabi si basa sull’accettazione della transitorietà e dell’imperfezione delle cose e invita a vivere la vita godendo intimamente della bellezza effimera e incompleta, legata al ciclo della natura e della vita. 

La via giapponese del Wabi Sabi è un pensiero che trova la sua origine nel Buddhismo Zen e riconosce tre semplici realtà, ovvero che niente è eterno, tutte le cose sono imperfette e tutte le cose sono incomplete, insegnando insomma a esercitare il distacco dall’idea di perfezione assoluta, per riscoprire una bellezza intuitiva e spontanea.

Essendo il Wabi-Sabi un’arte del sentire è difficile trovare una definizione pratica e immediatamente applicabile. 

Un ottimo modo per provare a farlo diventa, allora, quello di lasciare che il wabi-sabi faccia nascere in noi una piccola rivoluzione estetica, dove il bello è tale proprio perché imperfetto e vissuto.

La bellezza nell’imperfezione

Attribuire valore all’imperfezione non significherà non prenderci cura di noi attraverso rituali di bellezza, tutt’altro. Significherà farlo senza dare importanza solo al risultato, ma all’intero processo e alla dedizione che ci mettiamo. Significherà sentirsi bene e sentirsi belli proprio perché in pace con il ciclo della natura che per definizione è imperfetto e meraviglioso, prendendoci il tempo per coltivare ed esaltare la nostra naturale bellezza in maniera consapevole e rispettosa, dove il benessere del corpo e quello dello spirito sono in equilibrio.

Che poi pensandoci bene non è forse vero che la bellezza altro non è che la più perfetta forma di equilibrio?

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Il Wabi-Sabi e la bellezza nell’imperfezione
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Il Wabi-Sabi e la bellezza nell’imperfezione
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Lasciati ispirare dal Wabi-Sabi per coltivare una rivoluzione estetica e trovare la perfetta forma di equilibrio.
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