fbpx

Seguici:

FB YT IG

Storia di un fiocco di neve

Tempo di lettura: 3 min
C

apita a tutti quelli che hanno la fortuna di fare una passeggiata sotto la neve: si guarda verso l’alto, si osservano i fiocchi che scendono fino a quando ci bagnano la punta del naso, o il palmo della mano (rigorosamente tesa verso il cielo): è a quel punto di solito che si cerca di fermare la bellezza del fiocco di neve sui nostri guanti per cercare di analizzare la forma e scoprire quale segreto si nasconde dietro la loro bellezza.

Ma niente da fare, il fiocco di neve si scioglie e noi rimaniamo con il guanto bagnato e con la sensazione di essere nel bel mezzo di una magia, o di un incantesimo. Perché lo sappiamo fin da quando siamo piccoli: non esiste un fiocco di neve uguale all’altro, e questo fatto incrementa non di poco il fascino delle nevicate.

Il segreto della bellezza e dell’unicità dei fiocchi di neve però ha poco a che fare con la magia. Si tratta piuttosto di una straordinaria combinazione di fisica e geometria che genera forme complesse e uniche per ogni fiocco di neve. In natura, infatti, è proprio vero che non esiste un fiocco di neve identico ad un altro, anche se sono tutti perfettamente simmetrici. Com’è possibile? La risposta è da ricercare nel processo di formazione dei cristalli di ghiaccio che compongono i fiocchi di neve, nelle condizioni ambientali e in molti altri fattori.

Il ghiaccio, lo sappiamo, altro non è che acqua nella sua forma solida, che sul nostro pianeta è relativamente rara e si può trovare solo in determinate stagioni (inverno) o luoghi (alta montagna o regioni polari). 

Questo fenomeno è legato alla cristallizzazione dell’acqua: la cristallizzazione è un cambiamento di stato della materia, che da liquida diventa solida. Quando questo accade, le molecole del liquido si dispongono in strutture ordinate che variano a seconda della composizione chimica del liquido in questione. Nel caso dell’acqua, formata da due molecole di idrogeno e una di ossigeno (H2O), la forma assunta è nella maggior parte dei casi esagonale.

Durante la cristallizzazione del ghiaccio le cariche positive si orientano verso quelle negative e viceversa, creando una rete di esagoni: per questo l’acqua forma sempre cristalli di forma esagonale. Ma la cristallizzazione è un processo casuale e quindi sebbene la base sia sempre la forma geometrica nota come esagono, è impossibile che si formino due cristalli uguali: se ne possono trovare di simili, ma mai di uguali.

Dato che durante ogni nevicata scendono dal cielo milioni di fiocchi di neve formati da questi cristalli, pensate a quanto possa essere vasta la varietà di forme di cui stiamo parlando: una combinazione immensa che anche solo per immaginarla ci vorrebbe – in questo caso lo possiamo dire – una magia.

Newsletter

Ispirazione, bellezza e promozioni speciali. Tutto dedicato a te, ogni settimana nella tua casella di posta.

Summary
Storia di un fiocco di neve
Article Name
Storia di un fiocco di neve
Description
Capita a tutti quelli che hanno la fortuna di fare una passeggiata sotto la neve: si guarda verso l’alto e si osserva la magia dei fiocchi di neve. Scoprila nel nostro articolo.
Publisher Name
Dolomia
Publisher Logo
TOP