ei primi mesi di primavera, attorno ad aprile, i prati delle Dolomiti si tingono di un giallo intenso ed esteso. Si tratta di una delle fioriture più spettacolari e diffuse e il merito è tutto del tarassaco.
Il Tarassaco è un fiore che amiamo molto, non solo perché mette una grande allegria con i suoi colori accesi e ci avvisa che la bella stagione è alle porte, ma anche perché ha un carattere tenace e una grande forza di volontà: e a noi le personalità forti sono sempre piaciute.
Questo fiore è così diffuso perché ha un seme straordinario: una meraviglia di ingegneria e aerodinamica. La parte superiore forma una specie di paracadute, chiamato pappo, costituito da moltissimi e sottili filamenti che forse conosciamo meglio col nome di “soffione”; questi filamenti gli permettono di staccarsi dalla pianta e volare trasportato dal vento anche per chilometri, con la testa tra le nuvole e i piedi ben piantati a terra!
Grazie al peso irrisorio e alla particolare forma e dimensione del “paracadute”, si formano dei micro-vortici di bassa pressione che lo sostengono e danno stabilità al volo, prolungando il momento di caduta al suolo.
Un’altra caratteristica che ci fa amare questo fiore è la sua forza: il tarassaco è una specie perenne che sopravvive ai rigori invernali grazie a una grossa radice fittonante molto ricca in polisaccaridi, acidi caffeolchinici e triterpeni. Resiste alle temperature rigide, alla neve, al ghiaccio, al vento, se ne sta lì, sotto terra, aspettando con pazienza il momento in cui esplodere con tutto il suo giallo in primavera.
Dalle radici di questo fiore si ricava anche un particolare estratto dalla riconosciuta azione depurativa, in grado di proteggere la pelle dall’inquinamento: grazie alla sua spiccata azione antiossidante, depura e detossina la pelle dagli inquinanti con cui viene a contatto quotidianamente esponendosi all’ambiente esterno.
